Le aziende proporranno app della salute al posto del farmaco?

app della saluteIl medico prescriverà  app che migliorano la salute. L’industria farmaceutica e l’informazione che faranno?  Tweet this

La funzione del farmaco e le app della salute

Un farmaco è una sostanza utilizzata per ripristinare o modificare le funzioni fisiologiche degli individui, penso che si possa convenire su questa descrizione assai sintetica. Oppure può essere indicato come ciò che è prodotto allo scopo di esercitare una funzione di modifica della condizione fisiologica di sicurezza ed efficacia. Tale elemento è garantito dai controlli interni ed esterni all’azienda farmaceutica, in quanto solo questa ha un modello di controllo di qualità, certificato da enti di controllo statali.

Bene. Allora, una app per smartphone – proposta da una azienda farmaceutica al medico ed al paziente – che aiuta la gestione del diabete e ne riduce i danni, favorendo la gestione consapevole dell’alimentazione, si può considerare un farmaco? Sì, è un medical device, come puoi leggere in: Mobile medical apps: the FDA regulates an entire new industry. In questa direzione va l’ente governativo americano FDA, che considera le app come medical device e quindi sottoposte a normative di sicurezza, con ispezioni e vigilanza. Se ti interessa tale processo ti consiglio di approfondirlo con: Mobile Medical Applications. Guidance for Industry and Food and Drug Administration Staff.

Si tratta di una rivoluzione che avanza inesorabilmente ed a passi veloci. Alcune di queste app della salute, quindi, potrebbero o dovrebbero non essere scaricabili liberamente ed utilizzabili dal paziente solo dietro prescrizione o sotto controllo medico.

Le app della salute e l’industria farmaceutica

Una app della salute permetterà di tenere sotto controllo alcune funzioni biologiche o fisiologiche ed occorrerà garantire quindi la correttezza e l’efficacia dell’uso. Cosa oggi niente affatto scontata e già oggetto di inchiesta online, al riguardo potrebbe interessarti l’articolo: Ci si può fidare del «dottor-tablet»che controlla la nostra salute?

Se a breve i medici “prescriveranno” app per migliorare le condizioni di salute dei pazienti, monitorare condizioni cliniche o fisiologiche, gestire sistemi di watch-dog, o altro ancora; le industrie farmaceutiche si dovranno porre quesiti quali: lasciare che questo spazio sia occupato da altri? Produrre? Sponsorizzare?

Controllare la propria salute sarà veramente il prossimo “gioco” da scaricare , come sostiene Nancy Shute in When Doctors Play This Game, You Get Better Medical Care?

Immaginiamo, e non andiamo molto lontano, una app per la gestione del diabete o meglio del paziente diabetico. Supponiamo che questa preveda la gestione del paziente dal punto di vista dello stile di vita ed alimentare e che questa app migliori e stabilizzi la patologia. In questo caso, probabilmente, il trattamento farmacologico potrebbe dover cambiare e, quindi, il medico si troverebbe nella condizione di rivedere la terapia. Quale presumiamo che debba essere l’atteggiamento dell’industria farmaceutica e dell’informazione scientifica?

L’ISF andrà dal medico con un visual – con display a canne d’organo – che spiega, attraverso studi clinici, le funzionalità e le caratteristiche dell’app. Consentirà, inoltre, al medico di installarla o farla installare gratuitamente. I ricavi dell’azienda saranno, quindi, concentrati sulle attività di vendita di farmaci, ma il supporto al medico ed al paziente sarà di servizio.

L’industria farmaceutica non diventerà, comunque, una software house o una società di servizi, ma “correderà” i propri prodotti con servizi, che costituiranno un valore aggiunto per la salute del paziente.

Ogni giorno che passa andiamo, sempre di più, nella direzione in cui altri ambiti ed aree sono già andate: la relazione diretta con il paziente. Questo richiede nuove sfide da affrontare.

Il marketing farmaceutico è pronto?

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