Se i mercati sono conversazioni, e le conversazioni avvengono su internet, il mercato è su internet. Tweet this
Ci sono molti temi sul digitale, tuttavia qualcuno continua a pensare che il digitale sia un sito web o meglio una newsletter in una casella di posta superaffollata.
Secondo le sconcertanti rivelazioni di Digital Barometer, ancora oggi il digital è uno sconosciuto per molti manager. Secondo tanti, inviare una mail a tutti i medici di un database, con una pubblicità ed un paio di link ad una scheda tecnica del prodotto in pdf è “digitale”. E non lo è creare un invito ai soli medici interessati all’argomento, con un percorso personalizzato che contenga informazioni utili alla professione e che proponga soluzioni terapeutiche legate al prodotto.
Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere anche le differenze di scenario in Across Health Digital Barometer 2013.
Il digitale
Eppure noi siamo largamente immersi nel digitale, noi come consumatori siamo digital. Passiamo sempre più tempo su internet rispetto a quanto guardiamo la TV; parliamo con gli amici, ma ci relazioniamo con loro sui social media.
Dire che la relazione che si crea tra persone non sia riproducibile attraverso internet è vero, ma è altrettanto vero che si può costruire una nuova modalità di relazione basata sui nuovi mezzi di comunicazione. Le storie si possono raccontare di persona, alla radio, in TV ed anche su internet, ovviamente. Anzi, le favole della buona notte molte mamma e papà le raccontano via Skype, quando sono lontani.
Sono le storie che raccontiamo, è l’interesse che generiamo a creare una relazione stabile non il mezzo. Ovviamente questa relazione è stabile quando è continuativa, collaborativa.
È molto più semplice di quanto appare. Ogilvy oggi ci aiuterebbe, forse proprio come ci ha aiutato, in altri tempi, a decodificare la TV o le riviste patinate.
In realtà, parlare con il proprio pubblico, consumatore, cliente è molto semplice. Come diceva Ogilvy, occorre parlare semplice, come a tua moglie (o tuo marito) mentre sono distratti. Devi cercare di cogliere la loro attenzione e raccontare una storia che li coinvolga. Se lo farai regolarmente – e non spesso – ma con cadenza programmata e puntuale, allora quello che dirai sarà efficacemente memorizzato e modificherà il comportamento del consumatore. Anche nel farmaceutico.
Il problema, quindi, non è porre attenzione sul digitale, ma porre attenzione sulle persone che leggono e interagiscono con la tua marca, su internet. Al riguardo ti consiglio di leggere l’interessante intervista a Gianluca Diegoli.
Questo accade online, questo accade su dottnet.it.
Pharma & Digital
Questo mese, come in media tutti i mesi, spontaneamente oltre 90.000 medici diversi si collegheranno a DottNet.it, cercando e ricercando materiale informativo su temi giornalistici e terapeutici. Oggi, oltre 20.000 utenti si collegheranno e, in particolare, tra le 8 di sera e le 8 di domattina si collegheranno oltre 5.500 medici a studiare gli argomenti che non hanno potuto approfondire in giornata e che non intendono trascurare.
Ora sono lì, a leggere, studiare, discutere, guardare video di opinion leader o partecipare a congressi virtuali. Ognuno di loro trascorrerà più di 7 minuti e molti anche più di 20 minuti. Proprio mentre tu stai leggendo queste righe.
Se ti domandi come fare per intercettare queste comunicazioni sei a buon punto.
Se ti domandi come si raccontano le storie e come si trasformano in relazioni ti stai ponendo la giusta domanda.
Se ti domandi come misurarle sei quasi esperto.
Se ti domandi come spiegare al tuo capo tutto questo, probabilmente hai un problema.
La complessità non è comprendere le dinamiche di informazione scientifica digitale, o creare un progetto che preveda servizi digitali per il medico, o avere case history per essere creduti. La vera complessità che il manager deve affrontare oggi è riuscire a giustificare un investimento digital importante e significativo. Un investimento che poi possa davvero produrre risultati.
Oggi, però, è possibile avere esiti certi e proporzionali dalla promozione online e pagare solo sulla base dei risultati. Ora cosa ti frena?