
Partiamo dai fondamentals: conoscete la curva di adozione dell’innovazione di Rogers? E il grafico del Hype Cycle di Gardner?
La curva di adozione dell’innovazione di Rogers
Ebbene oltre quaranta anni fa quando la tecnologia iniziava ad accelerare Rogers teorizzò che l’adozione delle nuove tecnologie passasse attraverso categorie di comportamento umano che provò a definire e segmentare. Questa è ancora oggi un elemento importante con cui gli innovatori si devono misurare, ovvero che promuovere innovazione significa adattarsi e confrontarsi con le categorie delle personalità del consumatore che cambieranno nel tempo, e quindi avere in mente sempre che il tempo di adozione e la tipologia di utilizzo della tecnologia è fortemente connessa con le aspettative e la paura. (Io lo dimentico spesso). Ma ancora più importante, è che tutte che questa curva è oramai consolidata in quanto è stato possibile confermare che tutte le innovazioni passano attraverso un processo prevedibile e naturale nell’assorbimento da parte di quote crescenti di consumatori. La curva originale prevedeva che i segmenti fossero: innovators (2,5%), first adopter (13,5%), early majority (34%), late majority (34%), laggards (16%).

Il grafico Hype Cycle di Gardner
È un modello proposto da una famosa azienda di ricerca nell’IT che rappresenta come una tecnologia evolve nel tempo, e sinteticamente consente di prevedere le fasi di adozione delle tecnologie emergenti. Il grafico è suddiviso in cinque fasi principali, ha sull’asse orizzontale il tempo e sull’asse verticale viene misurata la visibilità, popolarità ed adozione.

La prima fase viene chiamata “Innovation Trigger”, il momento in cui la tecnologia viene immessa sul mercato anche in forma sperimentale, se ne diffonde la notizia, i concorrenti la sottovalutano, i “benpensanti” la deridono, gli imprenditori la sognano. È adottata dagli innovators.
La seconda fase “Peak of Inflated Expectations”, la tecnologia migliora, è commerciabile, ma nel consolidamento in mercati non maturi molti la usano non correttamente e vi sono fallimenti correlati a diversi modi d’uso, mentre la maggioranza resta a guardare e tanti si domandano sull’effettiva commerciabilità. Iniziano ad entrare in campo i first adopter.
“Trough of Disillusionment” è la fase della disillusione, il disinteresse, dovuti ai fallimenti precedenti, e mentre molti che vi erano entrati precipitosamente fuggono dalla tecnologia, un numero limitato di player consolidano le loro posizioni perché sono riusciti ad ottenere risultati interessanti e misurabili ed una ottima visibilità, rendendo rapidamente maturo il mercato. È il momento degli early majority.
La quarta fase, “Slope of Enlightenment” rappresenta la risalita della diffusione e soprattutto della coscienza che la tecnologia produce risultati grazie ai miglioramenti dei prodotti e servizi, correzioni di difetti e crescente utilizzo e diffusione, anche se alcune aziende ancora in disparte restano caute ad osservare. È il mercato finalmente per la late majority.
Infine il “Plateau of Productivity”, è il momento in cui la tecnologia oramai è nota nelle applicazioni e nei difetti e quindi può essere adottata facilmente e ne sono note le caratteristiche ed i modelli di utilizzo in un mercato oramai maturo con pochi fornitori noti di cui si conoscono doti di efficacia ed affidabilità. Arrivano ben ultimi i laggards.
Come si applica l’Hype Cycle e il grafico di Rogers nell’informatore remoto® ?
Ebbene dopo questa breve premessa, cosa c’entra l’informatore remoto®? Basta dire che questo è un modello che, proposto 12 anni fa da Merqurio per la prima volta in Italia e marchio brevettato oggi, è nello stage Slope of Enlightenment dopo aver passato tutte le fasi generazionali della tecnologia come da previsione.
Molti l’hanno derisa ed invisa inizialmente, poi alcuni sono diventati fornitori del servizio, creando esperienze fallimentari, ora vi è consapevolezza che il modello funziona davvero e tanti iniziano a volerne comprendere pregi e difetti per poterlo adoperare al meglio. Ecco lo stadio di maturità in cui si trova l’informatore remoto è quello migliore, quando questo è stato testato, ne sono note le caratteristiche e si sa quando adoperarlo, che risultati può dare e di quale fornitore avere fiducia.
Perché poi di questo si tratta, di conoscere modalità di applicazione, utilizzo, best practice, e controindicazioni.
È semplicemente un nuovo utensile nella cassetta degli attrezzi del marketer farmaceutico, bisogna imparare ad usarlo al momento giusto, anche per evitare di adoperare il martello per avvitare i chiodi. L’evento di Merqurio Campus del 21 e 22 Febbraio si concentra proprio sulle opportunità che sono aperte da questa possibilità e delle regole d’uso.
Saperlo adoperare ed aggiornarsi sulle regole d’uso è un valore importante per il marketing, le vendite e le risorse umane, ecco perché partecipare al prossimo evento di Merqurio Campus. Altrimenti come?
