La farmacia svolge un ruolo secondario

bzikp1dp7fqf4yLa farmacia svolge un ruolo secondario solo se siamo noi a riconoscerglielo Tweet this.

Pochi giorni fa abbiamo avuto una utile discussione con i colleghi sul ruolo della farmacia nella promozione del farmaco. Si parlava di una linea mista di farmaci ed integratori che fatturano circa 100.000 euro al mese, in forte crescita e che è portata dalla forza vendita esterna in CSO, in coordinamento con il phone-detailing.

Vi era chi riconosceva il ruolo della farmacia e chi invece riteneva che le vendite in farmacia dipendessero, in sostanza, dalle prescrizioni e che poco si potesse ottenere con una azione commerciale congiunta sul canale.

Le teorie si scontravano anche nella pratica, in quanto vi era chi diceva “la mia zona è diversa” e con questo poteva trovare conferma, come nelle migliori profezie che si auto-avverano.

Se non credo che la farmacia possa giocare un ruolo attivo, e mi presento in una di queste domandando quante confezioni ha venduto recentemente, non gioco la mia partita da informatore e quindi non posso chiedere alla farmacia di essere attiva.

Quindi, l’errore che commetto conferma l’inefficacia del canale e sono soddisfatto di aver azzeccato una previsione. Peccato che abbia lavorato per farla avverare. 

Abbiamo un casehistory di successo, in ambito del marketing farmaceutico, per il quale abbiamo combinato l’attività di informazione di un prodotto non etico, non da prescrizione, effettuata da un informatore in farmacia e l’attività, condotta in remoto da altri colleghi, di vendita alla stessa farmacia. L’informatore effettuava la sua attività di promozione ed informazione scientifica senza accenni alla vendita, ma come sua prassi con la massima scientificità. L’ISF si relazionava con il farmacista come con un prescrittore, con un dettaglio scientifico e con una analisi del beneficio del consumatore. Terminava anticipando una call da parte del collega agente remoto. L’agente remoto, per l’appunto, trovava nel CRM in modello di Closed Loop, l’attività fatta dall’ISF e chiamava immediatamente. Oltre il 50% delle visite portava ad una vendita successiva. Il prodotto, che aveva scarsa movimentazione, ha avuto oltre il 350% di incremento nel trimestre. Cliente soddisfatto.

Abbiamo un casehistory efficace nel quale un prodotto promosso dalla rete in CSO ha trovato una interazione con l’agente remoto via CRM ed è passato dal 7% di prodotti venduti in trasfer order o ordini diretti al 30% in un quadrimestre. Questo non ha portato più vendite nette? Non ha influenzato IMS? Il tasso dell’indice di riordino delle farmacie (RFM recency frequency monetary specificatamente) in questo caso è stato molto significativo ed è raddoppiato nel periodo, pur con notevoli differenze tra aree, e si è dimostrato più utile del dato IMS stesso per la comprensione del fenomeno.

La farmacia è un eccellente canale di comunicazione con il pubblico fortemente sottovalutato Tweet this e sottostimato dalle industrie farmaceutiche, sostanzialmente nuovo per tutti gli ISF. Chi non conosce questo mercato pensa sia influenzato esclusivamente da logiche affaristiche e non si approccia ad esso correttamente. Questo comporta ovvi insuccessi, confermando la supposizione che il canale farmacia sia pleonastico.

Il farmacista è un professionista, certo, interessato a vendere. Per fare questo deve dare, ovviamente, soddisfazione al proprio pubblico. Questo significa offrire prodotti validi, a prezzi ragionevoli, con margini interessanti. L’informazione effettuata a chi parla con il pubblico ha nuovi principi e richiede nuove pratiche Tweet this. La legislazione, che vieta all’informatore di effettuare le vendite, è una norma in più che aiuta a tenere la barra sulla scientificità e non il margine.

Queste sono le nuove regole. Tu vuoi giocare?

 

Bisogna saper cogliere l’occasione

LamentarsiBisogna saper cogliere l’occasione per lamentarsi, e questa è una buona.

Secondo il recente studio di Fimmg, pubblicato annualmente sullo stato della informazione scientifica vista dai medici di famiglia, vi sono buoni motivi per lamentarsi.

Crollo totale delle visite degli informatori: meno di 10 visite alla settimana per il 90% dei medici. Tweet this! Oltre il 70% degli stessi afferma che il numero delle visite degli informatori è marcatamente ridotto. Gli ISF si lamentano che le imprese farmaceutiche stanno riducendo la forza vendite? È il momento di farlo.

Dalla ricerca, però, sembra che anche i MMG abbiano da lamentarsi.

Su 928 partecipanti al sondaggio, alla domanda: “Che cosa vorresti dall’attività di Informazione Scientifica nel prossimo futuro?” 257 medici di famiglia non hanno saputo cosa rispondere ed altri 239 hanno chiesto “migliore obiettività scientifica delle informazioni”.

Anche l’Azienda Farmaceutica ha di che lamentarsi: mentre il 67% degli intervistati è soddisfatto del rapporto fiduciario interpersonale con i propri informatori, solo il 38% degli stessi è soddisfatto delle informazioni puntuali e utili per l’attività professionale trasferite durante la visita ed il 20% è totalmente insoddisfatto. Quindi, in sostanza, i medici auspicano un rapporto più personale che professionale con gli ISF, in cui il transito delle informazioni mediche di aggiornamento rappresenti solo una quota minoritaria del contenuto dell’intervista.

Se gli informatori si battono per poter sopravvivere un altro giorno, secondo il «Wall Street Journal», nel contempo, pare che stiamo attraversando una tempesta perfetta, poiché l’accesso ai medici continua a costituire un problema per le aziende farmaceutiche, la carenza di medici continua a crescere e a mettere alla prova medici con più pazienti e meno tempo. Mentre il contatto con il medico resta l’assoluta priorità e i medici mostrano sempre meno disponibilità, è necessario trovare un approccio più diretto e incisivo.

Se ogni informatore è misurato in unità IMS devi convenire, come facevamo noi oggi durante una sessione di formazione con alcuni dei miei informatori, che il medico prescrive quando gli porti valore. Spostarsi da un approccio in cui il prodotto è al centro, ad uno in cui lo sono il medico ed il suo paziente, può già essere sufficiente.

Il medico è alla perenne ricerca di informazioni, con una richiesta costante di aggiornamento e update degli sviluppi medici e clinici e di chiarimenti per una migliore cura del paziente. In questo continuo bombardamento di dati, il tempo disponibile per l’aggiornamento è in diminuzione, a causa della pressione della spesa sanitaria e dell’aumento della anzianità dei pazienti.

Il modello di informazione promozionale con il medico nel marketing farmaceutico, quindi, può essere rivisto e deve passare attraverso l’informazione scientifica, ricorrendo a tutti i canali che il medico accetta: la visita frontale, il telefono, il web, l’e-detailing, i video meeting…

Per il medico, oggi, il canale non è decisivo. È il contenuto della comunicazione che fa vincere o perdere la partita.

 

 

La prescrizione medica è influenzata

influencer brainLa prescrizione medica è influenzata dai colleghi, questo lo sappiamo bene ma ora è stato anche dimostrato da una recente ricerca.

«L’effetto di persuasione nell’interazione tra colleghi per le prescrizioni mediche esiste ed è misurabile». Tweet this!

La relazione tra pari è un potente influenzatore del comportamento medico nella prescrizione, in particolare in riferimento ad un nuovo farmaco e con colleghi che operano nello stesso centro specialistico. E’ positivamente influenzato, inoltre, dall’età in comune tra pari, piuttosto che dal genere o da altri fattori.

Questo dato è stato oggetto di ulteriore conferma quantitativa sull’adozione di nuovi farmaci e può essere valutata in circa 10% delle prescrizioni. Per la lunga durata dell’influenza tra colleghi gli autori hanno definito che circa 69% dell’incremento prescrittivo del prodotto nel periodo oggetto dell’osservazione (oltre 10 anni) è dovuto all’influenza tra colleghi.

Gli autori mettono in luce un comportamento dei medici sulle prescrizioni che empiricamente conosciamo. Ma, se da una parte appare significativo l’impatto, dall’altra appare necessaria l’attività di comunicazione dell’Azienda Farmaceutica. La diffusione delle informazioni, con il modello dell’informazione scientifica o più in generale con la pubblicità del farmaco, resta certamente la fonte principale a cui attinge il medico nella sua pratica professionale e per il proprio aggiornamento scientifico.

Il ruolo che ricopre l’informazione scientifica emerge poderoso, al netto delle forme dirette o indirette, proprio per le evidenze scientifiche dello studio. Dall’ultimo studio GFK Eurisko condotto in Italia, emergeva chiaramente il comportamento dei medici nell’aggiornamento professionale: il canale principale era l’informatore (con percentuali di risposta dal 90% dei cardiologi al 96% dei medici di medicina generale). Questo dato risultava costante nel tempo.

Con i nuovi strumenti di relazione e comunicazione tra colleghi, quali social network dedicati, servizi su mobile, congressi via web, la relazione tra colleghi si sta spingendo oltre le frontiere della stessa struttura ospedaliera ed il rapporto tra colleghi si è intensificato. Il word of mouth nel futuro diventerà sempre più importante e sempre più consentirà ai colleghi di far valere la propria opinione.

L’azienda farmaceutica ha un’ulteriore sfida.

Ho in casa una Polaroid

polaroid2Molti di voi avranno certamente  letto con il mio  stesso  interesse e piacere “la mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone” di Seth Godin. Secondo l’autore la Mucca Viola è quel qualcosa di fuori dalle righe che va realizzato affinché diventi un must per il cliente-consumatore. Tradotto in poche parole è meglio differenziarsi per non morire, ma per farlo occorre trovare soluzioni alternative. Di fronte alla certezza di dover cambiare, dunque, è meglio farlo  commettendo qualche errore piuttosto che aspettare che giunga inesorabile il cambiamento travolgente.

Ho in casa una bella Polaroid, amica di passeggiate, fonte di tante risate e scherzi con gli amici. La tiravo fuori nelle feste, o all’aperto e andava via un’intera pellicola-caricatore. Per chi è troppo giovane vorrei dire due parole sulla Polaroid: foto orribili e sfumate, sembravano scattate attraverso una calza di donna, avevano un viraggio sul blu-viola-rosso, costosissimo il rollino, un solo formato quadrato, la macchina fotografica era pesante e con una forma poco pratica. Ma era un vero piacere usare l’Istamatic perché permetteva di avere in pochi minuti una foto istantanea senza sviluppo.

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I low cost ridono mentre il pharma piange

«La compagnia aerea low cost Ryanair ha prenotato 175 aerei Boeing 737 per un impegno di circa  15,6 miliardi di dollari che le consentirà di portare il totale degli apparecchi  a 400 velivoli entro il 2018. Qualcuno si chiederà che cosa c’entra con il farmaceutico? C’entra, invece,  eccome. Ed ecco perché.»

Torniamo però alle compagnie aeree che stanno subendo una violenta crisi cominciata con l’11 settembre 2001, crisi che si sta aggravando con il fuel surcharge e con le difficoltà economiche. Una crisi che vede sparire vettori storici, come Swissair, per esempio, che  ha avuto numerosi M&A e un vistoso  calo di domanda a fronte di un incremento  di nuove norme, di restrizioni, di costi di manutenzione e  di scali.

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